Intervista all’Ambasciatore d’Italia in Perù, Mauro Marsili

"L’interesse dell’Italia per il Perù è vivo e costante"

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Il Dottor Mauro Marsili, dopo essere stato Primo Consigliere Commerciale in Brasile e Console Generale a San Paolo, ricopre attualmente un altro importante ruolo in Sud America come Ambasciatore italiano a Lima. Il Messaggero Italo-Peruviano l’ha incontrato per avere un resoconto dell’anno appena passato e scoprire i propositi dell’Ambasciata Italiana per l’anno nuovo.

A tu per tu con l’Ambasciatore Marsili.

Ambasciatore Marsili, come può riassumere questi due anni a capo della Missione diplomatica italiana in Perù?

Sono stati due anni molto intensi, interessanti e improntati su un’intesa tra Italia e Perù. Essi sono stati caratterizzati anche da molte visite ufficiali, tra cui quella del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi nell’ottobre 2015, e le visite di altri Ministri. Queste visite hanno aumentato ancora di più l’interesse per l’Italia in questo Paese e hanno rafforzato le relazioni bilaterali. Tanti imprenditori italiani hanno deciso di venire qui per avviare nuove attività.

Il rapporto commerciale tra Perù e Italia, quindi, è più attivo che mai?

Adesso è un momento molto importante per l’Italia grazie alla numerosa presenza in Perù di grandi imprese, come Enel, e di piccole e medie imprese italiane. Queste collaborano con le piccole e medie imprese peruviane in settori cruciali dove si ha un reciproco interesse, come l’agroindustriale. L’Italia può dare il suo contributo d’eccellenza nelle tecnologie di trasformazione, lavorazione e conservazione dei beni alimentari, mentre il Perù ha a disposizione una grandissima varietà di prodotti agroalimentari di altissimo livello che possono essere lavorati ed esportati.

In molte ferie e manifestazioni agroindustriali si sono viste, infatti, numerose imprese peruviane con macchinari italiani per la lavorazione dei prodotti. Intende questo quando parla di collaborazione tra Italia e Perù?

Questo è uno dei tanti settori su cui ci stiamo concentrando. Esiste una complementarietà di interessi. L’Ambasciata italiana e l’ICE-Agenzia hanno appoggiato la presenza di molti imprenditori peruviani a fiere agroindustriali in Italia, dando vita di conseguenza a numerosi accordi tra imprese e filiere che si occupano della lavorazione, conservazione e packaging delle merci agricole Trattasi di aspetti importanti per l’esportazione dei prodotti peruviani. Il Perù è il primo produttore al mondo di asparagi, mirtilli, uva, avocado e di prodotti straordinari favoriti dalla bontà del territorio coltivato.

Passando ad altri temi, come si sono svolte le votazioni per il Referendum in Perù?

Le votazioni per il Referendum del 4 dicembre 2016 si sono svolte molto bene. Hanno votato circa il 20% dei votanti tra gli aventi diritto. Si è trattato di un ulteriore esempio di come qualcosa ben impostato possa andare avanti senza alcun problema e in assoluta normalità.

Dopo due anni come Ambasciatore in Perù come può definire la comunità italiana, mettendola anche a confronto con le altre comunità italiane nel Sud America?

Il Perù è un paese unico anche per quanto riguarda la comunità italiana. Si tratta di un gruppo importante e numeroso, ma soprattutto di qualità straordinaria. In ogni settore puoi trovare italiani o italo-peruviani. Nell’economia, nella politica, nella cultura. Ciò dimostra un forte radicamento della cultura italiana in quella peruviana. Si tratta di una comunità stimata, apprezzata e rispettata. Alla comunità tradizionale italiana si sta affiancando una nuova comunità, quella dei giovani che vengono nel territorio peruviano per lavorare, studiare o fare volontariato. Ciò arricchisce la nostra presenza. L’Istituto di Cultura Italiano a Lima è il primo in Sud America per numero di iscritti ai corsi d’italiano. Questo perché tanti peruviani si sentono stimolati grazie anche all’importante presenza della comunità italiana.

La comunità italo-peruviana continua a tenere vivo il ricordo secondo cui i loro avi avrebbero fondato il Paese, è vero?

Il rilievo del passato e delle azioni italiane in Perù è importantissimo. La presenza degli italiani si rinviene ovunque, dalla scuola, all’arte, alla cultura, al teatro, alla politica, nel pieno rispetto di una grandissima tradizione. Si tratta di una comunità che ha una particolarità: il 90% di essa proviene dalla Liguria, da un zona ben precisa: quella tra Genova a Chiavari.

Foto: Marina Santagati

Rispetto alla prima grande migrazione, che vide l’arrivo di persone alla ricerca di qualsiasi lavoro, ora in Perù stanno arrivando più professionisti dall’Italia?

Si tratta di una nuova e importante presenza. Noi, come Ambasciata, cerchiamo di seguire e appoggiare nel migliore modo possibile questa nuova generazione. L’Istituto di Cultura offre interessanti momenti di aggregazione culturale, mentre la Camera di Commercio Italo-Peruviana segue gli aspetti economico-commerciali. Si tratta di una realtà nuova da promuovere e proteggere, il nuovo volto degli italiani in Perù.

Che tipo di progetti ci saranno per il 2017?

Per il 2017 è previsto un nutrito programma di progetti e attività culturali in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. Per quanto riguarda aspetti commerciali e fieristici, molti imprenditori peruviani andranno in Italia per approfondire opportunità di business nei settori alimentare e tessile. Infine, in Italia vi è un nuovo Governo; speriamo nella visita di qualche nuovo Ministro. Ribadisco quindi che l’interesse dell’Italia per il Perù è vivo e costante. Si tratta di un interesse in fase di ascesa, perché il Perù è un paese che presenta tantissimi aspetti interessanti dal punto di vista commerciale, culturale ed economico.

Qual è quindi il bilancio di quest’anno appena passato?

A: il mio bilancio è assolutamente positivo. Il Perù è un paese aperto che ti accoglie a braccia aperte. Ho cercato di corrispondere a questo abbraccio favorendo la presenza di imprese, uomini di cultura, rappresentanti del mondo economico e professionisti. Ciò che vorrei piacevolmente sottolineare è come l’Italia sia molto presente in questo contesto, non soltanto per quanto riguarda l’aspetto economico, ma anche per quanto riguarda l’aspetto sociale. Numerosi volontari italiani, laici e religiosi, affiancano gli amici peruviani, per aiutare i più bisognosi. Si tratta di un altro segnale della grande amicizia che lega i due Paesi.

Qual è il messaggio che vuole lasciare alla comunità italiana?

Come Ambasciatore sono in constante contatto con il Comites e le associazioni di assistenza italiane che hanno come scopo il miglioramento della vita degli italiani in Perù. Il mio obiettivo è quello di creare una squadra che permetta di entrare sempre più in profondità all’interno del Paese. Il mio invito per il 2017 è quello di stare sempre uniti per lavorare meglio.

Gino Amoretti / Marina Santagati