Lima ama i gatti, i gatti amano Lima

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Lima, tra le sue tante caratteristiche, ne possiede una molto particolare: una numerosa quantità di gatti sparsi per tutta la città, per lo più nei distretti come Miraflores.

I gatti del Parco Kennedy

Fare una passeggiata all’interno di parque Kennedy equivale ad incontrare tantissimi felini che prendono il sole, giocano sopra gli alberi o si accovacciano sopra le panchine. Gli abitanti di Lima ma anche tanti turisti portano spesso del cibo per questi animali che hanno trovato un’oasi felice all’interno della città.

Dietro questa solidarietà felina c’è da raccontare una piccola curiosità, risalente a molto tempo fa. Come gran parte degli stati sud Americani, anche il Perù ha subito le barbarie della colonizzazione spagnola. La Spagna, stato fortemente cattolico, diffuse varie delle sue credenze religiose e una di queste riguardava proprio i gatti. Questi ultimi, secondo la tradizione cristiano cattolica simboleggiavano il demonio; di conseguenza una grande quantità di felini rappresentava la presenza del diavolo in tutto il territorio.

Così, per debellare e scongiurare l’incidenza del antagonista di Cristo vennero sterminati tantissimi gatti; oltre alla morte di tantissimi animali innocenti ci fu la rovina di varie credenze che fino a quel momento appartenevano alla cultura peruviana. Una di queste riguardava proprio i felini, o più in generale tutti gli animali appartenenti alla famiglia dei felidi (in cui è compreso anche il gatto): gli animali appartenenti a questa categoria simboleggiavano lustro e prosperità, quindi non erano assolutamente da demonizzare.
Basti pensare anche alla città di Cusco, capitale storica del Perù che se osservata dall’alto ricorda la forma di un puma, animale venerato nella cultura inca.

Lima felina

Per questo è bello pensare che, dal momento in cui il Perù e soprattutto Lima si liberarono dal dominio spagnolo cominciarono ad avere un occhio di riguardo per i felini.

Tra le bancarelle domenicali del parque Kennedy i gatti saltellano qua e là tra i fiori rossi e gialli, giocando con i tantissimi bimbi presenti e, sotto sotto, ascoltando la musica proveniente dall’arena del parco che l’ultimo giorno della settimana si anima tra balli e canti made in sud America.