Lima nelle impressioni di una italiana

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Prima di ogni partenza, prima di ogni nuova avventura, si hanno aspettative, sogni, paure, pensieri e emozioni contrastanti. Partire è un po’ morire dicevano…forse è vero quando si parte perché non si ha altra via d’uscita, quando partire è l’unico spiraglio di salvezza all’orizzonte, quando si parte sapendo di non tornare . Quando partire è invece una scelta, un regalo che ti concedi, una decisione ponderata, ma soprattutto guidata dall’istinto, da quelle sensazioni che ti senti sin nello stomaco, allora partire è in qualche modo una rinascita. È sperimentare nuove esperienze, vivere nuove avventure, prendere tutto quello che arriva, brutto o bello che sia.

Quando la scelta ricade poi sul Sud America, sai cosa aspettarti: sole, mare, gente allegra che gira per strada rilassata, cocktail freschi da bere nei chioschetti del lungomare. La realtà è che pensavi di sapere cosa aspettarti, ma ciò che trovi è invece molto diverso, o almeno lo è se scegli di andare a vivere in Perù, più precisamente a Lima

Com’è Lima?

Lima è una di quelle città del Nord Europa, o almeno in queste mie prime settimane è stata così, che non si sa per quale scherzo del destino è finita giù, fino al Sud America. Dopo quasi due settimane di permanenza a Lima posso dire di aver visto il sole due volte, i primi due giorni, giusto per darmi il benvenuto e illudermi che sarebbe stato sempre così.

È una città dalla mille sfaccettature. Il quartiere più sicuro e più “europeo”, è una qualsiasi città occidentale moltiplicata all’infinito. È caotico, assordante, super blindato, ogni palazzo ha la sua guardia di sicurezza e lungo le strade ci sono guardie e inservienti del traffico ovunque.

Il traffico di Lima

Il traffico è sicuramente il più indisciplinato che io abbia mai visto, Napoli in confronto è solo una dilettante. Gli automobilisti si infilano ovunque, non rispettano i semafori e sicuramente non sono a conoscenza dell’esistenza delle strisce pedonali. Se attraversi e loro stanno arrivando, iniziano a suonare il clacson come dei forsennati per avvisarti che se non inizi a correre velocemente per raggiungere al più presto l’altra parte della strada, avrai vita breve. Se ti vedono, loro non rallentano, accelerano. A volte lo smog, soprattutto nelle strade principali, è talmente tanto forte che ti arriva fino in gola e ti impedisce di respirare e di parlare.

I mezzi di trasporto pubblico

I mezzi di trasporto poi, sono probabilmente una delle cose più divertenti, folcloristiche e a lungo andare, immagino, irritanti che ci siano per una italiana in Perù. Durante i primi giorni ho avuto modo di sperimentare nell’ordine:

1 Un combi

Un pullmino piccolo che si riempie fin negli spazi più impensati, con un ragazzo, spesso agganciato alla portiera aperta anche quando il pullmino è in movimento, che quando si sale non fa altro che incitarti ad andare avanti, con il solo risultato di stritolandoti come una sardina, con “Avancen, avancen, avancen”, mentre ad ogni fermata, che ovviamente non è mai la stessa ma cambia in base all’umore dell’autista, senti la gente che urla “Baja, baja, baja” sperando di essere ascoltata. Salire sul combi è un’esperienza surreale. I combi sono inoltre famosi per la loro guida “sportiva”, per usare un eufemismo.

Vivere in Perù

2 Un taxi

E fin qui tutto normale, se non fosse per il piccolo particolare che qui i tassisti non sono ancora provvisti di navigatore e sono loro che chiedono a te di indicargli la strada, cosa alquanto difficile se sei appena arrivata in città. Altro particolare non meno importante, molti dei taxi che girano per la città sono abusivi e pericolosi, non di rado i finti tassisti derubano i loro clienti. Bisogna saperli riconoscere e in ogni caso prima di salire sul taxi sarebbe sempre meglio prendere il numero di targa e assicurarsi di mandarlo a qualcuno. È utile avere un indizio in caso di non ritorno a casa. Ovviamente è uno dei tanti buoni insegnamenti che poi mai si rispetta; a Lima non hai il tempo di prendere il numero di targa!

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3 Un carro

È una macchina sgangherata, o per lo meno quella che ho preso io lo era, che per un solo soles a testa (0,27 euro) fa salire in macchina un numero illimitato di persone. Io ho fatto un viaggio in sei, ma ho sentito che possono fare molto meglio.

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4 Un pullman pubblico

Ci sono da poco e sono ancora in fase sperimentale. Per incentivare gli abitanti a prenderli per il momento sono gratuiti. Lo si aspetta tutti ordinati in fila indiana alla fermata e c’è una sorta di vigile che gestisce le persone che salgono e scendono e da indicazioni sulle fermate. Una ventata di ordine in un mare di caos.

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5 La metropolitana

Direte, cosa c’è di strano in una metro? E qui casca l’asino. Forse rende ancora meglio col suo nome in inglese, underground. Ti aspetteresti infatti che una metro fosse appunto, sotto terra, invece Lima ti stupisce anche in questo, la sua metropolitana è quasi esclusivamente alla luce del sole…o meglio sotto le nubi.

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