La Sardegna è un’isola del Mar Mediterraneo che assieme alla Sicilia fa parte dell’Italia insulare. Nonostante le sue piccole dimensioni -conta quasi 1.700.000 abitanti- è una delle mete turistiche più gettonate in Italia e anche in Europa.
Questo piccolo paradiso attrae turisti e viaggiatori interessati al suo antico e affascinante patrimonio storico, architettonico e culturale costituito da migliaia di strutture in pietra di forma conica chiamate “nuraghi” -sorte nell’Età del Bronzo e dichiarate nel 1997 Patrimonio dell’Umanità-, da antichi sepolcri chiamati “tombe dei giganti”, pozzo sacri e bronzetti nuragici. Ma la sua fisionomia attuale è il risultato di diverse epoche storiche che ne hanno disegnato gli usi e i costumi tuttora in uso, nonché la lingua, il paesaggio e la gastronomia.
Per la ricchezza della sua storia la gastronomia sarda offre una grande varietà di ricette tipiche a base di ingredienti locali, semplici e naturali che da generazioni sono presenti sulle tavole sarde.
L’alimentazione sarda, inoltre, è oggetto di studio da parte di alcuni scienziati che la ritengono uno dei fattori della longevità degli abitanti dell’entroterra Sardo, in particolare della zona dell’Ogliastra. È anche una delle mete più apprezzate dagli amanti della cucina italiana per la qualità dei suoi piatti che spaziano tra sapori di mare e sapori di montagna.
Nel 2010 l’UNESCO ha dichiarato la cucina sarda tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità.
I piatti più importanti -a partire dagli antipasti, passando per i primi di pasta e i secondi sino ad arrivare a dolci e liquori- sono realizzati con ingredienti provenienti dalla terra sarda come il formaggio di pecora, i “malloreddusu” o i “culurgiones” -pasta di semola di grano duro lavorata a mano-, il pane carasau chiamato “carta da musica” e ancora i piatti a base di pesce o “su procceddu”, il maialetto arrosto adagiato su un letto di rametti di mirto e servito su un vassoio di sughero.
Tra gli antipasti più importanti ricordiamo gli affettati di carne e i formaggi di pecora, capra o vacca tra i quali spiccano il pecorino Sardo o “Su Casizolu”, prodotto dal latte di vacca e talvolta servito con miele. Il “pane carasau” -chiamato “carta da musica” perchè la sua masticazione “rumorosa”- è un pane originario della Barbagia diffuso in tutta la Sardegna. Una sua variante è il “pane guttiau”, oleato e salato in superficie. Una tipicità sarda è “Su pai frattau” fatto sempre dal carasau che viene immerso in acqua bollente, steso poi in una teglia e ricoperto di sugo e pecorino sardo grattugiato (e, talvolta, con l’uovo in camicia) sino a formare più strati come si fa con le lasagne o con la pasta al forno.
Tra i primi più noti troviamo “Is Malloreddusu” (gnocchetti di grano duro), “sa Fregua” (semola di grano duro lavorata a mano per sfregamento sino ad ottenere delle piccole sfere irregolari, simili al cus cus ma più grossi) e “is Culurgiones” (tipica pasta della tradizione Ogliastrina famosa per la sua cucitura a “spighitta”) mentre tra i secondi spiccano il famoso “Procceddu” (mailaetto arrosto) o, per quanto riguarda i piatti di mare, “sa Burrida” (razza di mare).